“Italia Moderna 1945-1975. Dalla Ricostruzione alla Contestazione”, con una selezione di oltre centocinquanta opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo, tra le quali è presente anche il lavoro di Lamberto Pignotti, punta a mostrare il complesso tessuto artistico italiano del secondo Novecento, uno dei periodi più fecondi di trasformazione del Paese.

La “Ricostruzione” e la “Contestazione” non sono infatti solo due poli cronologici entro cui si dipana l’idea della Modernità, declinata alla maniera italiana, ma sono due indicazioni culturali, mostrano già un arco di sviluppo di idee e di costumi che hanno portato l’Italia alla ribalta internazionale, sia come economia che come cultura.

Gli splendidi spazi di Palazzo Buontalenti non sarebbero stati sufficientemente vasti per accogliere le numerose opere scelte da Marco Meneguzzo, curatore della mostra, e d’altro canto una scelta numericamente inferiore non sarebbe stata sufficiente a mostrare il contesto ricco e variegato dell’arte italiana, privilegiando soltanto i “soliti noti”: Meneguzzo ha ipotizzato di raccogliere due mostre sotto lo stesso titolo, e di offrire al pubblico una sorta di doppia esposizione. Nella prima – da aprile ad agosto – si potranno ammirare le opere dal 1945 al 1960, nella seconda i lavori tra il 1960 e il 1975. La prima parte comprenderà opere tradizionali, per quanto innovative nel linguaggio, mentre la seconda quasi ostenterà il distacco anche dei materiali e dei concetti dalla prima. La “Modernità” potrà così essere guardata e interpretata anche nei suoi mutamenti radicali, e osservata in un numero consistente di opere.

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