Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma: “Scritture irrequiete”. La Donazione Spagna-Bellora alla Galleria Nazionale
Dal 28 settembre al 29 ottobre 2023
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea espone una selezione di opere tratta dalla Donazione Spagna-Bellora, proposta da Anna Spagna e accolta nella collezione del museo nel 2022, che si presenta oggi al pubblico con la mostra “Scritture irrequiete”.
La raccolta contiene lavori che si inseriscono in un periodo che va dagli anni Sessanta al 2015 – con un particolare rilievo per gli anni Settanta – e documentano l’operato di molti artisti, tra cui Lamberto Pignotti, che hanno indagato i valori visuali della scrittura e l’ibridazione fra parola e immagine. La collezione Spagna Bellora è strettamente legata all’attività di Gianfranco Bellora (Trecate 1930 – Milano 1999), gallerista e collezionista che, nella stagione delle neoavanguardie, ha sostenuto e incoraggiato alcune tra le linee di ricerca più innovative – il Nouveau Réalisme, il concettuale, Fluxus, la mec-art, le poetiche verbovisuali – promuovendole nella scena artistica e nel mercato dell’arte italiani.
Dopo la scomparsa di Bellora, Anna Spagna ha continuato, attraverso la Casa dell’Arte Spagna Bellora, un’operosa attività di animazione culturale promuovendo anche gli artisti delle ultime generazioni, mentre ha intrapreso un attento percorso di donazioni che annovera anche quella recente a favore della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Questa donazione documenta la varietà delle ricerche verbovisuali – poesia concreta, poesia visiva, poesia oggetto – spaziando dal panorama italiano (e in particolare i “centri” Firenze, Milano, Genova, Torino, Napoli) a quello francese e belga, con qualche “sconfinamento” fuori Europa.
Come scrive Daniela Vasta, curatrice del catalogo (Edizioni Kappabit, Roma) che accompagna la mostra: Il percorso attraverso la donazione Spagna Bellora consente di conoscere una regione importante di quella affascinante “terra di mezzo” costituita dalle ricerche verbovisuali. Parole scritte, parole celate, parole camuffate, parole lacunose, parole cancellate e negate; giochi verbali, misunderstanding visivi, nonsense, calembour dissacranti; attingimenti e citazioni continue dalla cultura d’élite e da quella pop. Invitandoci a una fruizione attiva e completiva, la verbovisualità è una delle forme più precoci in cui si sono incarnate la “multimedialità” della cultura contemporanea, l’interdisciplinarità e quella simultaneità di codici e linguaggi che costituiscono un tratto distintivo del nostro tempo e del nostro attuale modo di percepire e conoscere la realtà.
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